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UN GIOCO DA RAGAZZI

Il primo giorno di scuola, dopo la pausa natalizia, il professore chiede ai ragazzi se durante le due settimane di stop hanno visitato musei o esposizioni e se questi sono stati interessanti. Il tentativo dell'insegnante, in questo caso, è quello di reperire informazioni necessarie alla formulazione di una attività che parta da una loro esperienza vissuta e che sia, quindi, di maggiore appealing per loro. Uno degli obiettivi della materia Arte e immagine, infatti, è quella di conoscere il patrimonio culturale del territorio. Dagli interventi dei ragazzi è emerso che la maggior parte di essi ha visitato musei legati all'arte del passato poiché viviamo vicino a Firenze e a “dare le carte” è l’arte rinascimentale.

L'insegnante racconta di aver visitato il museo di arte contemporanea Pecci di Prato e accenna alle bizzarre opere che ha visto. Tubi innocenti usati per la costruzione o ristrutturazione di edifici che, distribuiti lungo i corridoi del museo, non sorreggono niente, ma suonano a mo' di organo scomposto. Percorsi bizzarri che il visitatore è portato a compiere come una caverna realizzata con assi di legno rivestita di cartapesta lunga una trentina di metri, dove all'inizio si entra in posizione eretta e man mano si restringe facendo uscire a "gattoni" il visitatore. E ancora, una maquette di svariati metri quadrati, posta sul pavimento che presenta una città fatta di zollette di zucchero. Qui il visitatore è invitato a muoversi all’interno delle strade del plastico.

I ragazzi un po' stupiti domandano, giustamente, quale sia il senso di queste opere e l'insegnante, che si pone questa domanda ogni volta che vede un qualcosa di contemporaneo, risponde: "di significati ce ne sono molti e se ne possono trovare altrettanti, ma quello che dovete capire è che uno degli obiettivi dell'arte contemporanea è far vivere un'esperienza straordinaria al visitatore”. Poi azzarda: "come quando entrate al luna park, è la dimensione del gioco che lega molte di queste opere". Sotto quest'ottica il giocattolo vero e proprio può e deve essere considerato un prodotto dell'ingegno umano e, a volte, un'opera d'arte. Alla fine della lezione, quindi, è arrivata l'idea nuova per il corso, ovvero quella di realizzare dei giochi da tavolo. Sono stati creati dei piccoli gruppi che, in autonomia, hanno lavorato a casa, per riflettere su quale giocattolo realizzare. La settimana seguente, i ragazzi, con le idee chiare, hanno portato il materiale per lavorare a scuola. In aula d'arte, con i banchi disposti a isola e con il supporto dell’insegnante, hanno realizzato i giochi. Ultimati i progetti gli alunni hanno davvero giocato con i loro prodotti, hanno imparato tecniche nuove e si sono divertiti. Uno dei compiti dell'arte, credo, sia quello di dare piacere per l'esperienza vissuta.


Giochi realizzati dai ragazzi di prima C


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